Ecco cosa suggerisce l’Istituto Superiore di Sanità per combattere il reflusso gastroesofageo.
Il reflusso gastroesofageo è una condizione molto comune di cui soffrono moltissime persone – in Italia colpisce una persona su tre, soprattutto con l’avanzare dell’età – nella quale il contenuto dello stomaco risale nell’esofago.
In particolare, la valvola presente all’estremità dell’esofago (sfintere esofageo inferiore) impedisce il passaggio del contenuto dello stomaco in esofago e si rilascia dopo la deglutizione per permettere il passaggio del cibo nello stomaco. Se la valvola non funziona correttamente, si può verificare reflusso di acido cloridrico, di bile e di cibo dallo stomaco nell’esofago. A volte, questo può essere favorito da un’ernia iatale, cioè da una risalita dello stomaco nel torace attraverso il diaframma, ma non sempre l’ernia iatale si associa al reflusso e viceversa.
L’Istituto Superiore di Sanità evidenzia che la malattia da reflusso gastroesofageo può essere curata con farmaci ma anche seguendo semplici accorgimenti e con cambiamenti negli stili di vita e nell’alimentazione:
- Fare pasti piccoli e frequenti;
- Evitare pasti abbondanti la sera;
- Non bere alcol nelle tre o quattro ore prima di dormire;
- Evitare alimenti che possano peggiorare i sintomi del reflusso: caffè, cioccolato, pomodori, alcol, spezie, cibi ad alto contenuto di grassi
- Non indossare abiti o cinture troppo stretti;
- Rialzare la testata del letto fino a 20 cm inserendo uno spessore sotto le gambe del letto;
- Evitare fonti di stress e utilizzare tecniche di rilassamento;
- Mantenere il peso forma e dimagrire se si è in sovrappeso;
- Smettere di fumare