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Campo d’azione nella gestione di Sng, Peg e Pej

L’oss e la gestione del Sondino nasogastrico.

La gestione di sondino nasogastrico (SNG), gastrostomia e digiunostomia endoscopiche percutanee (PEG o PEJ) è di pertinenza medica ed infermieristica. Tuttavia vi sono dei compiti specifici che l’Operatore socio sanitario può e deve assolvere, collaborando nell’assistenza al paziente.

Sondino nasogastrico (SNG), gastrostomia e digiunostomia endoscopiche percutanee (PEG o PEJ) sono tre metodi differenti che consentono la somministrazione di nutrienti e farmaci ai pazienti che, in alcuni momenti della loro vita o in modo definitivo a seguito di disturbi, malattie acute o croniche, interventi chirurgici importanti, non sono in grado di alimentarsi adeguatamente in modo tradizionale. In tutti e tre i casi, la corretta gestione delle sonde che collegano lo stomaco o l’intestino all’esterno del corpo, è di pertinenza del medico o dell’infermiere.

All’Oss è chiesto di supportare i sanitari nella sorveglianza del paziente portatore di SNG, PEG o PEJ e del suo stato di salute, nonché di controllare e segnalare eventuali anomalie presenti nella zona interessata dall’intervento. Esistono tuttavia dei compiti specifici che l’Oss deve assolvere, senza sforare di competenza.

All’inizio di ogni turno, le prime cose di cui l’oss deve accertarsi, una volta entrato in camera di un paziente portatore di sondino naso gastrico, sono che:

L’operatore è tenuto ad avvisare l’infermiere ogni volta che noterà delle anomalie e dovrà preoccuparsi dell’igiene del naso e dell’igiene del cavo orale.

Igiene del naso nel portatore di SNG

Il materiale che serve per l’igiene del naso e l’eventuale sostituzione della medicazione, che deve essere effettuata ogni due giorni, è costituito da:

La tecnica prevede i seguenti passaggi:

È meglio ammorbidire le narici con un po’ di burro di cacao o lubrificante.

Denti e labbra invece devono essere lavati almeno due volte al giorno e il cavo orale mantenuto umido. Il paziente respirerà principalmente con la bocca e le mucose tenderanno a seccarsi. Nel caso non ci siano controindicazioni, gli si può offrire una caramella balsamica o gomma da masticare per stimolare la salivazione.

L’Oss può occuparsi anche:

L’Oss e la gestione della PEG o PEJ

Per quanto riguarda la PEG o la PEJ, l’operatore socio sanitario ha il compito di occuparsi in primis dell’igiene della stomia, ossia del lavaggio quotidiano della cute circostante.

Come per qualsiasi altra parte del corpo, a meno che non si tratti della prima settimana dall’intervento in cui la medicazione deve essere effettuata tutti i giorni dall’infermiere, l’Oss può usare del sapone neutro e dell’acqua. La parte sottostante la placca invece deve essere pulita con garza e fisologica. In caso di un leggero arrossamento in questa zona e solo dopo aver consultato l’infermiere, dopo la pulizia è possibile passare un po’ di ovatta imbevuta di soluzione di eosina acquosa al 2%.

Gli altri compiti dell’Oss, dopo avere lavato accuratamente le mani, sono:


Sebbene in alcune realtà accada che gli infermieri chiedano agli Oss o essi stessi si prendano da soli la libertà di attaccare le miscele, curare la velocità infusionale e azionare le pompe, va ricordato che questi non rientrano tra i compiti previsti per l’Oss. Sono infatti di competenza infermieristica. Diversa la situazione a domicilio, dove sia Oss che caregiver potrebbero essere adeguatamente formati dall’infermiere di famiglia circa alcune procedure delegabili.


Fonte: Nurse24.it