Emilia Romagna, infermieri e medici malati per 6mila giorni

I dati sui giorni di malattia presi da infermieri e medici per l’influenza.

Le campagne di vaccinazione di medici e infermieri qualche risultato lo stanno ottenendo.

Mentre la Regione Emilia Romagna sta accelerando sulla prevenzione di contagi per quanto riguarda morbillo, parotite, rosolia e varicella (resi obbligatori nei reparti più a rischio degli ospedali), buone nuove, almeno in parte, arrivano da Bologna sull’anti-influenzale.

La copertura degli operatori sanitari rispetto a questa forma di immunizzazione è ancora ben sotto la metà dei camici bianchi al lavoro nell’area metropolitana, ma quest’anno il dato è salito dal 28% al 32,5% (nell’inverno 2012-2013 era stato solo il 18,3% dei medici e degli infermieri bolognesi a sottoporsi al vaccino; ancora nel 2014-2015 era al 18,9%). A vaccinarsi quest’inverno sono stati in tutto 2.328 operatori sanitari che lavorano per la Ausl di Bologna. <p<Bisognerà però crescere ancora per raggiungere l’obiettivo del 34% fissato dalla Regione Emilia Romagna. I dati sono stati diffusi venerdì scorso durante la premiazione delle unità operative più virtuose per quanto riguarda la campagna della Regione “Io ti proteggo, io mi vaccino” avvenuta nell’aula magna dell’ospedale Maggiore. E mostrano che la copertura dal virus dell’influenza stagionale è salita un po’ in tutti i dipartimenti. I risultati migliori, al di sopra dello standard regionale, si sono avuti nel dipartimento di sanità pubblica (39% contro il 31% dello scorso anno), nell’oncologico (36% contro 30% dell’inverno precedente), e nel medico (37%; l’anno scorso era al 31%). Malino nell’emergenza (25% degli operatori vaccinati), nel materno-infantile (22%) e nel dipartimento di salute mentale (22%). Il chirurgico ha raggiunto il 31%, ma anche qui in crescita rispetto al 24% del 2016-2017.

I dati in assoluto migliori per unità operative sono quelli di Oncologia metropolitana e cure palliative, dove la copertura è addirittura al 66%. Seguono Cardiologia al Bellaria (64%), Medicina a Budrio (63%), Geriatria del Maggiore (62%) e Otorinolaringoiatria sempre del Maggiore (60%). Le slide mostrate durante la premiazione di venerdì scorso parlano anche dei giorni di malattia presi da medici e infermieri dell’Ausl nel periodo critico dell’influenza. Tra dicembre e febbraio di quest’anno sono stati in malattia 2.098 dipendenti. Un dato più significativo riguarda la percentuale di vaccinati e non vaccinati che hanno preso periodi di malattia inferiori ai sei giorni. Ebbene, i vaccinati hanno preso complessivamente 1.162 giorni di malattia nel periodo dell’influenza, mentre i non vaccinati ne hanno presi ben 5.989 giorni. Le probabilità di malattia dei non vaccinati sono state stimate nel 43%, poco meno della metà. 


Fonte: Nurse24.it