Nausea, il campanello d’allarme per prevenire il vomito del paziente.
L’assistenza da parte dell’Operatore socio sanitario al paziente con vomito (emesi) inizia sin dalle prime avvisaglie di nausea, con la fase pre-eiettiva, prosegue nella fase eiettiva, con l’espulsione del contenuto presente nello stomaco e si conclude con il ritorno del paziente nel suo normale stato, fase post-eiettiva.
La malattia, così come l’assunzione di farmaci, gli interventi chirurgici o lo stress emotivo possono rendere le persone più sensibili verso certi stimoli. Odori, sapori, l’aspetto di alcuni cibi, tutto potrebbe indurre la sensazione di nausea o emesi (vomito).
L’assistenza da parte dell’Operatore socio sanitario inizia sin dalle prime avvisaglie di nausea, con la fase pre-eiettiva, prosegue nella fase eiettiva, con l’espulsione del contenuto presente nello stomaco e si conclude con il ritorno del paziente nel suo normale stato, fase post-eiettiva.
Riconoscere i sintomi di un paziente con nausea può essere importante per prevenire l’emesi. I principali segnali sono:
- debolezza
sudorazione - tachicardia o bradicardia
- pallore.
In questi casi, va avvisato immediatamente l’infermiere o il medico, che potrebbero decidere per la somministrazione di farmaci antiemetici.
Puó essere utile:
- aprire le finestre per ridurre la temperatura ambientale
- tranquillizzare il paziente.
Da evitare, invece:
- movimenti bruschi
- di far assumere la posizione prona
- di somministrare liquidi
- di somministrare cibi, soprattutto se grassi e in quantità abbondanti.
Assistenza a paziente con emesi, la procedura standard
Se nonostante l’adozione di tutte le misure precauzionali il paziente dovesse vomitare, l’Oss è tenuto a seguire una procedura standard che prevede di:
Prima della fase eiettiva | Durante la fase eiettiva | Durante la fase post-eiettiva |
Preparare il materiale occorrente:
bacinella, teli protettivi, fazzoletti di carta, guanti monouso, vestiti del paziente e lenzuola puliti, presidi per l’igiene della persona e del cavo orale |
Sempre con indosso i guanti, posizionare il paziente seduto o semi-seduto
Far vomitare il paziente dentro la bacinella o sul telino Osservare le caratteristiche del vomito: aspetto e quantità. |
Aiutare il paziente nell’igiene del cavo orale, igiene del viso e igiene delle mani Cambiare la biancheria del letto e i vestiti qualora fossero sporchiArieggiare la camera. |
Cosa riferire all’infermiere
Il vomito può avere aspetti differenti, spesso utili a diagnosticare patologie gravi. Da qui la necessità di non smaltire immediatamente, nei rifiuti speciali, il materiale espulso dal paziente, ma di osservarlo attentamente ed eventualmente conservarne una parte per future analisi.
Alcuni esempi sono:
- a fondi di caffè: materiale granulare scuro
- vomito nero: sangue digerito
- vomito rosso vivo: sangue non digerito
- vomito di colore giallastro o verdastro: bile
- cibo non digerito
- odore aspro
- liquido
- muco e pus.
Al personale sanitario vanno comunicate anche le modalità in cui è avvenuta l’emesi:
- se preceduta da nausea
- se a getto
- se vomito asciutto: conati ed emissioni di gas
- se vomito gravidico: prime ore del mattino.
Va ricordato che la posizione del paziente potrebbe cambiare in base al suo stato. Ossia, se si tratta di un paziente cosciente, allora la posizione seduta è sicuramente quella consigliata, ma se il paziente è incosciente sarà necessario fargli assumere la posizione laterale di sicurezza, mentre la testa dovrà essere leggermente sollevata e anch’essa ruotata lateralmente. Manovra essenziale per evitare che il vomito possa occludere le vie respiratorie. Molto comuni, a tal proposito, sono infatti le polmoniti ab ingestis o addirittura i casi di morte per soffocamento.
Attenzione
In caso di paziente appena operato, è necessario contenere la ferita durante i conati di vomito.
Fonte: Nurse24.it