Grazie ai cambiamenti apportati dal DDL Lorenzin, l’OSS cambia pelle
Dal 2018 da tecnico l’OSS diventa infatti un sanitario: tale profonda trasformazione della professione porta con sé una serie di vantaggi sia dal punto di vista economico, sia sotto il profilo lavorativo- pratico.
Vediamo quindi tali novità iniziando a descrivere innanzitutto come cambieranno le mansioni, quale sarà il rapporto infermieri-OSS e quindi le progressioni economiche legate al passaggio dalla fascia economica B-BS a quella C.
Sebbene il ruolo di dominus dell’assistenza generale infermieristica rimane sempre assegnato all’infermiere e non all’O.S.S., che garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche, per l’espletamento delle funzioni l’infermiere si avvale dell’attività dell’O.S.S. che quindi spiega mansioni esecutive, che realizzano l’ideazione progettuale dell’infermiere. Con il dirigente infermieristico ci sarà un rapporto gerarchico, posto che il primo dispone dell’OSS, trasferendolo e assegnandogli vari compiti. L’operatore socio sanitario svolge sempre la sua attività di collaborazione con gli altri operatori professionali preposti all’assistenza sanitaria e a quella sociale, ma secondo il criterio dell’indipendenza funzionale e del lavoro multiprofessionale. Egli quindi di fatto lavorerà a stretto giro con l’infermiere, ovvero a supporto dell’intero processo di assistenza infermieristico, orientato verso il paziente”
Ecco quanto guadagnerà l’OSS: mansioni e fasce economiche a salire
Grazie al DDL Lorenzin e alla nuova area delle professioni sanitarie gli OSS abbandonerebbero la categoria B Super (BS) per approdare alla categoria economica C.
Sarà quindi di conseguenza aumentata la retribuzione, tenendo conto che un OSS con 20 anni di anzianità, che ormai si trova in BS5 e che già prende più di un infermiere neoassunto, in D0, non può guadagnare meno alla fine del mese dello stesso infermiere. I contratti decentrati Aziendali dovranno riconoscere le varie indennità spettanti agli OSS nei Pronto soccorso, nelle terapie intensive, sub intensive, prima non contemplati dal contratto, definendo cosi’ anche lo sviluppo professionale per gli OSS. Gli stipendi varieranno in base al contratto collettivo nazionale con il quale l’OSS viene assunto. Lo stipendio dell’OSS nella PA in B super -BSO è di circa 1523,27€ lordi con il passaggio in C, l’OSS partirà da una base di circa 1850 € lordi ( netti 1650 € netti) cui si aggiungono le varie indennità.
Lo stipendio nel privato è invece molto variabile; nelle cooperative sociali è di circa 1385,50 €. Ricordiamo anche che l’operatore socio -sanitario potrà beneficerà del bonus Renzi di 80 euro se il suo reddito è superiore agli 8.000 euro, ma è inferiore ai 26.600 euro
Cosa cambia per quanto riguarda la formazione?
Nel 2018 gli OSS avranno più diritti, più dignita e più salario. L’area socio-sanitaria garantirà che l’Oss entri di diritto nell’equipe assistenziale. Questo significa che la formazione all’accesso dei corsi sarà più rigoroso. Chi è già un OSA può riqualificarsi in OSS. Chi ha la terza media non potrà fare però il corso da OSA. Non basterà per l’OSS avere più solo come in passato la licenza media.
Chi è già in possesso del titolo di OSS potrà comunque “evolversi” in CSS partecipando ad un corso di circa 2 mila ore. E’ prevista anche l’acquisizione di nozioni di farmacologia.
Fonte: blastingnews.com