Perché valutare lo stato nutrizionale nel paziente con LdP

Lesioni da pressione, lo stato nutrizionale nel processo di guarigione.

Lo scopo della valutazione e della gestione nutrizionale è quello di garantire che la dieta del soggetto portatore di lesione da pressione (LdP) contenga il nutrimento adeguato a favorirne la guarigione.

Numerosi studi evidenziano che vi è un’associazione tra l’insorgenza di lesioni da pressione e stati di malnutrizione. È stato dimostrato che le persone con LdP hanno ridotti livelli di albumina ed emoglobina; inoltre la gravità delle lesioni è direttamente proporzionale all’entità del calo ponderale, dell’ipoalbuminemia e dell’ipocolesterolemia, comunemente riscontrati in questo tipo di patologia.

Lo scopo della valutazione e della gestione nutrizionale è quello di garantire che la dieta del soggetto portatore di LdP contenga il nutrimento adeguato a favorire la guarigione.

È ben documentato che un calo ponderale significativo (variazione maggiore o uguale al 5% in 30 giorni o variazione maggiore o uguale al 10% in 180 giorni), un basso BMI (inferiore a 22 kg/m2), disidratazione, riduzione dell’appetito, malnutrizione calorico-proteica e la compromissione della capacità di mangiare in modo autonomo sono associati ad una maggiore incidenza di LdP e ritardo nella guarigione delle ferite.


La disidratazione è un fattore di rischio per la perdita di integrità cutanea e per la guarigione delle ferite. Il rapporto tra livello di azotemia (BUN, azoto ureico) e creatinina può essere utilizzato come indicatore dello stato di idratazione di un paziente, anche se potrebbe non essere accurato nei pazienti con insufficienza renale. Pertanto, gli interventi nutrizionali diretti a prevenire e correggere tali problematiche sono cruciali per la prevenzione delle LdP.

Valutazione nutrizionale, quando e come

Se si sospetta un deficit nutrizionale e/o disidratazione va richiesta una consulenza di un dietista. Vanno indagati i fattori che compromettono l’apporto dietetico e va successivamente pianificato e implementato un supporto nutrizionale personalizzato.

La valutazione nutrizionale andrebbe eseguita con interventi appropriati al momento dell’accesso in un qualsiasi setting sanitario e ad ogni cambiamento delle condizioni dell’assistito.


La valutazione di fabbisogni nutritivi e idratazione per la prevenzione e/o gestione delle LdP deve includere:

  • storia dietetica quantitativa e qualitativa (adeguatezza dell’apporto nutrizionale e idratazione da tutte le fonti)
  • precauzioni e controindicazioni alla supplementazione dei nutrienti e liquidi
  • localizzazione ed entità delle perdite a livello di nutrizione/idratazione
  • valutazione antropometrica e storia del peso (peso, calo ponderale involontario, stabilità del peso, sovrappeso, obesità e frequente controllo del peso)
  • capacità di alimentarsi in modo autonomo/necessità di assistenza per alimentarsi e bere
  • ulteriori barriere all’assunzione ottimale di alimenti/liquidi
  • stima del dispendio e del fabbisogno energetico
  • quadro clinico, esami bioumorali.

La valutazione nutrizionale e dei bisogni si configura come un’attività che consente di individuare la condizione del paziente e l’intervento dietetico appropriato che dovrà successivamente essere monitorato.

Deve essere basata su una valutazione clinica e sul giudizio di un dietista e deve prendere in considerazione i processi fisiopatologici concomitanti e le precauzioni e controindicazioni inerenti all’intervento nutrizionale.


Fonte: Nurse24.it