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Permessi retribuiti, ecco cosa spetta al dipendente pubblico

Ccnl sanità e i permessi retribuiti del dipendente pubblico.

Il permesso per lutto può essere richiesto sia dal coniuge che persona da unita da patto di convivenza, il permesso per matrimonio deve essere fruito entro 45 giorni dal giorno del matrimonio, i tre giorni di permesso per motivi personali possono essere fruiti anche in ore, per un totale di 18 ore all’anno. Queste e tutte le altre novità introdotte con il nuovo Ccnl sanità in materia di permessi retribuiti per il dipendente pubblico.

Il dipendente a tempo indeterminato ha diritto ai seguenti permessi retribuiti:

1. Partecipazione a concorsi, esami o aggiornamento professionale facoltativo

Per la partecipazione a concorsi  o esami o aggiornamento professionale facoltativo sono previsti 8 giorni all’anno. Queste giornate possono essere utilizzate per partecipare a prove d’esame per concorsi, a esami universitari (master, laurea, ecc.), o a corsi di formazione fuori dall’ente di appartenenza.

2. Lutto

Per lutto sono previsti 3 giorni consecutivi. Vengono riconosciuti per il coniuge, il convivente, i parenti di secondo grado e affini entro il primo grado. A tale proposito, i gradi di parentela sono i seguenti:

Affini: gli affini sono i vincoli di legame con i famigliari del coniuge.

Il permesso per lutto può essere richiesto sia dal coniuge che da persona unita da patto di convivenza.


Congedo per donne vittime di violenza

La lavoratrice, inserita nel percorso della protezione per violenza, ha diritto, previa certificazione, ad astenersi dal lavoro per un periodo massimo di 90 giorni lavorativi, da fruire nell’arco di tre anni a partire dal percorso di protezione.

Salvo i casi di oggettiva impossibilità, la dipendente che vuole fruire del congedo deve presentare richiesta scritta al datore di lavoro, corredata della certificazione che attesta l’inserimento nel percorso di protezione, con un preavviso non inferiore a sette giorni di calendario e con l’indicazione dell’inizio e della fine del relativo periodo.


3. Motivi personali

Per motivi personali sono previsti 3 giorni all’anno. Possono essere utilizzati per motivi personali o famigliari, compresa la nascita dei figli; per la presenza in tribunale che non sia correlata al lavoro e per calamità naturali per le quali non sia possibile raggiungere il posto di lavoro. Deve essere allegata la documentazione che giustifichi l’assenza dal lavoro. 

I tre giorni possono essere fruiti anche in ore, per un totale di 18 ore all’anno, con le seguenti specifiche:

4. Matrimonio

Per matrimonio sono previsti 15 giorni consecutivi all’anno, sia per matrimonio civile che religioso. Questo permesso è effettivo anche per le coppie di fatto.

Il permesso per matrimonio deve essere fruito entro 45 giorni dal giorno del matrimonio.

5. Donazione di sangue

Permesso per donazione di sangueuna giornata intera, anche più volte nel corso dell’anno. Va allegata la documentazione dell’effettiva donazione.

Il dipendente che fruisce di questo permesso deve comunicare l’assenza con un preavviso di tre giorni, salvo casi di comprovata urgenza, in cui la domanda di permesso può essere presentata nelle 24 ore precedenti e comunque non oltre l’inizio dell’orario di lavoro del giorno in cui il lavoratore utilizza il permesso.

6. Presenza in tribunale

Per il permesso per presenza in tribunale sono previsti 3 giorni all’anno e solamente per cause correlate al lavoro.

7. Seggi elettorali

Permesso per presenza ai seggi elettorali: giornate intere, anche più volte nel corso dell’anno.

I dipendenti a tempo determinato hanno diritto al solo permesso retribuito per matrimonio (15 giorni all’anno) e il permesso per donazione di sangue. Hanno diritto però a 10 giorni non retribuiti all’anno per le motivazioni più diverse.


Legge 104

La legge 104/92 prevede che il lavoratore dipendente possa chiedere all’azienda di appartenenza dei permessi retribuiti per assistere una persona con handicap in situazione di gravità che sia il coniuge, un parente o un affine entro il 2° grado.

Non possono richiedere i permessi per 104 più dipendenti per la stessa persona. In caso di figlio con handicap, entrambi i genitori possono usufruire dei permessi in maniera alternata. Possono usufruire dei permessi anche i dipendenti i cui assistiti risiedono a una distanza maggiore di 150 km, in questo caso devono però attestare ogni volta il raggiungimento del proprio assistito con adeguata documentazione.

I permessi retribuiti per 104 sono in totale 3 giorni al mese. In alternativa, il dipendente può decidere di fruire dei permessi per 104 frazionati in ore giornaliere, e nello specifico da una a due ore per ogni giornata lavorativa.

Al fine di garantire una migliore organizzazione delle attività, il dipendente che fruisce dei permessi per legge 104, predispone una programmazione mensile dei giorni in cui intende assentarsi, da comunicare all’inizio di ogni mese oppure, priva che vengano predisposti i turni.

In caso di necessità ed urgenza, la comunicazione può essere presentata nelle 24 ore precedenti la fruizione dello stesso e, comunque, mai oltre l’inizio dell’orario di lavoro del giorno in cui il lavoratore utilizza il permesso.


8. Assenze per visite, terapie, prestazioni specialistiche od esami diagnostici

Ai lavoratori sono riconosciuti dei permessi per l’espletamento di visite, terapie, prestazioni specialistiche o esami diagnostici, che possono essere fruiti su base giornaliera o oraria, per un massimo di 18 ore.

I permessi orari:

9. Permessi orari a recupero

Il dipendente, su richiesta, può assentarsi dal lavoro previa autorizzazione del responsabile dell’unità operativa presso cui presta servizio. I permessi non possono superare la metà dell’orario di lavoro giornaliero e non possono comunque superare le 36 ore annue.

Affinché il responsabile possa garantire la continuità di servizio, la richiesta del permesso deve essere formulata in tempo utile e comunque non oltre un’ora dopo l’inizio della giornata lavorativa salvo casi di particolare urgenza o necessità valutati dal responsabile.

Il dipendente è tenuto a recuperare le ore non lavorate entro il mese successivo; in caso di mancato recupero, si procede alla proporzionale decurtazione della retribuzione.


Fonte: Nurse24.it