Bari, colto da infarto: i soccorritori non sanno usare defibrillatore.
Un corridore si è accasciato dopo la partenza, ma l’equipaggio dell’ambulanza adibita all’assistenza durante la gara non sapeva come operare. E’ stato necessario chiamare il 118.
Ieri mattina un corridore, sui 50 anni circa, si è accasciato a seguito di un malore subito dopo la partenza della corsa avvenuta alle 10.30. Sul posto erano presenti i soccorritori volontari di un’ambulanza – che era lì per l’assistenza alla gara – dotata di defibrillatore ma che gli addetti, a quanto pare, non sarebbero stati in grado di saper utilizzare.
L’uomo è stato colto da infarto in via Della Costituente subito dopo la partenza da Largo 2 Giugno di Vivicittà, la manifestazione podistica (una gara da 12 e l’altra da 4 chilometri) giunta ormai alla 32esima edizione.
A questo punto sono intervenuti alcuni corridori che si sono prodigati per praticare le prime manovre di rianimazione. E’ stato necessario attendere l’intervento – fortunatamente tempestivo – di un’altra ambulanza del 118 per rianimare l’uomo.
Solo l’assistenza qualificata del personale paramedico del servizio di emergenza ha garantito la ripresa dell’uomo: infatti, come accertato da personale della Polizia locale intervenuto sul posto, il malcapitato si sarebbe ripreso dopo la terza “scarica” con il defibrillatore. Il malcapitato è stato trasportato comunque in codice rosso al pronto soccorso del Policlinico e ricoverato in sala rossa.
Il comune: “fare subito chiarezza”
La vicenda, indubbiamente, trascinerà una coda di polemiche. Sull’accaduto, il vicepresidente della commissione Sport al Comune, Filippo Melchiorre, ha annunciato che lunedì mattina chiederà di approfondire la questione e individuare i responsabili. “Faremo luce anche sulle modalità di iscrizione a questo tipo di gare podistiche amatoriali – precisa Melchiorre – e se è richiesto, in questi casi, il certificato medico di sana e robusta costituzione. Non basta sentirsi bene per partecipare ad una gara podistica o maratona, occorrono adeguate visite di idoneità sportiva per scendere in campo, oltre che essere sufficientemente allenati”.
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno