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Privacy, cosa cambia con il nuovo regolamento europeo

GDPR privacy, si ampliano le definizioni.

Il GDPR (General Data Protection Regulation) è il nuovo regolamento europeo sulla privacy. Il 24 maggio 2016 è entrato in vigore a livello di Comunità Europea e le relative norme diverranno applicative a partire dal 25 maggio 2018.

L’obiettivo principale consiste nel rendere la norma più trasparente a livello europeo, semplificando la gestione “del dato”, nonché norme relative alla libera circolazione di tali dati, per ogni cittadino. Il regolamento porta con sé alcuni aspetti vitali per la compagine sanitaria, primo fra tutti l’uso più efficiente delle risorse disponibili, nonché una maggiore protezione dei dati personali dei pazienti, il tutto per permettere una corretta gestione delle informazioni personali a livello sovranazionale. Ma, in sostanza, che cosa cambia?

Con il nuovo regolamento europeo sulla privacy, le cui norme sono applicative dal 25 maggio 2018, innanzitutto si ampliano le definizioni:

Il GDPR privacy sulla gestione delle informazioni sanitarie

La gestione delle informazioni sanitarie viene ricompresa nell’articolo 9 – Trattamento di categorie particolari di dati personali – all’interno del quale il trattamento dei dati diviene necessario per motivi di interesse pubblico nel settore della sanità pubblica, quali la protezione da gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero o la garanzia di parametri elevati di qualità e sicurezza dell’assistenza sanitaria, dei medicinali e dei dispositivi medici, sulla base del diritto dell’Unione o degli Stati membri che prevede misure appropriate e specifiche per tutelare i diritti e le libertà dell’interessato, in particolare il segreto professionale.

Il concetto che più di tutti emerge sul versante sanitario riguarda le prime 2 definizioni su indicate. Nei dati personali relativi alla salute rientrano, d’ora in poi, tutte le notizie riguardanti lo stato di salute dell’interessato che rivelino informazioni connesse al suo stato fisico o mentale passato, presente o futuro dello stesso:

Diviene più stringente anche la normativa inerente la “violazione dei dati”, visto che le aziende saranno obbligate, entro 72 ore dal momento in cui ne vengono a conoscenza, a notificare all’autorità di controllo la violazione dei dati personali, salvo i casi in cui risulti improbabile che la violazione presenti un rischio per i diritti e le libertà delle persone fisiche.

In virtù della suddetta esigenza aziendale, è stato introdotto il concetto di “data protection by design”, grazie al quale il titolare del trattamento predispone misure tecniche ed organizzative adeguate a garantire che siano trattati soltanto i dati personali necessari per ogni specifica finalità del trattamento.

In un mondo oramai digitale, portabile e pieno di “opportunità di cura” diventa un diritto, per l’utente, la portabilità dei dati:

“Ogni cittadino avrà diritto ad ottenere dal titolare del trattamento la cancellazione dei dati personali, includendo anche il diritto di richiedere la cancellazione fisica dei propri dati personali all’interno di applicazioni mediche (Antonio D’Addio)”

In ragione delle suddette innovazioni in via di implementazione, trova spazio anche una nuova figura, il responsabile della protezione dei dati (data protection officer-dpo). Egli sarà deputato a vigilare sulla osservanza delle disposizioni regolamentari, nonché a supportare il titolare del trattamento nell’adeguamento alle nuove regole.


Fonte: Nurse24.it