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Ricoverata per un tumore al cervello, si laurea in ospedale

Olga D’Eramo, 50 anni: Per me questa laurea è una rinascita.

In una stanza d’ospedale professori togati, amici, parenti, corona d’alloro e confetti rossi. Il tumore al cervello non ha fermato la tenacia di Olga D’Eramo, 50 anni, che – ricoverata all’ospedale di Ovada – si è laureata in Discipline psicosociali. Quando si dice “volere è potere”.

È stata una laurea in piena regola quella di Olga D’Eramo, 50 anni, che è diventata dottoressa in Discipline psicosociali con una tesi sulla “Parità di genere nel mondo dei motociclisti”.

Quella di Olga, appassionata di moto e moglie di un centauro, è stata però una laurea fuori dagli schemi: ha discusso la tesi nel reparto di Medicina dell’ospedale di Ovada (AL) dov’è ricoverata dopo essere stata colpita da emorragia cerebrale e aver scoperto di essere affetta da tumore al cervello.

Quando si è sentita male, alle 2,20 della notte tra il 28 febbraio e il 1° marzo, la data della tesi era già fissata per fine mese. E lei, che inseguiva quel sogno da anni, non poteva proprio accettare di dover gettare la spugna a un passo dalla meta. Ero infilata nella Tac – racconta a La Stampa – non parlavo, non vedevo, non camminavo. Eppure pensavo solo: adesso come faccio? A fine marzo mi devo laureare.


“Se c’è una cosa che mi ha dato studiare psicologia è la liberazione dalla paura. So cosa mi aspetta, lo affronterò. E poi, se avrò modo di esercitare questa professione, farò del volontariato. Aiuterò gli altri, gratis. Per me, questa laurea è una rinascita.”


Per la discussione della tesi avrebbe dovuto recarsi a Roma, ma le sue condizioni non glielo avrebbero consentito, così grazie alla disponibilità di ospedale, Asl e università telematica un’ala del reparto di Medicina, poco distante dalla stanza di degenza di Olga, è stata trasformata in aula magna dove si è tenuta la cerimonia di proclamazione.

Un traguardo che Olga ha preso come partenza, già pronta com’è ad intraprendere l’avventura della laurea magistrale, affrontando a viso aperto il percorso di cura che le si prospetta davanti: Se c’è una cosa che mi ha dato studiare psicologia è la liberazione dalla paura. So cosa mi aspetta, lo affronterò. E poi, se avrò modo di esercitare questa professione, farò del volontariato. Aiuterò gli altri, gratis. Per me, questa laurea è una rinascita.

Fonte: Nurse24.it