Korian porta “Fermata Alzheimer” dagli operatori socio-sanitari

Korian, leader in Europa nei servizi di assistenza e cura, continua il suo tour per sensibilizzare sulle demenze, che colpiscono solo in Italia 1 milione e 200 mila persone e 50 milioni nel mondo. Dopo le tappe nelle piazze di tutta Italia, da Treviso a Bari, che si sono concluse il 27 settembre, il Gruppo porta il progetto “Fermata Alzheimer” anche dagli operatori socio-sanitari.

Fonte: Altraetà

Vivere l’esperienza di chi convive con l’Alzheimer 

L’idea di Korian è usare la tecnologia per aumentare la consapevolezza sul morbo di Alzheimer. Forte della sua competenza nella gestione di pazienti con demenza, il gruppo ha ideato un’esperienza che, sfruttando la tecnologia dei visori multimediali, proietta le persone in una realtà parallela, quella della malattia.

Con il contributo di un visore 3D, circa 200 operatori a Bologna (Forum Non Autosufficienza) e altrettanti a Firenze (Forum Risk Management) hanno potuto vivere in prima persona cosa significa essere affetti da questa patologia. Un totale di 400 operatori socio-sanitari coinvolti, che hanno potuto comprendere meglio la realtà degli assistiti a cui prestano le cure. Un modo innovativo per diffondere la conoscenza sul tema e promuovere un contatto più umano tra operatori e malati.

Quella del visore è stata un’esperienza che ha toccato subito la mia sfera emotiva, uno strumento molto utile per sensibilizzare soprattutto chi come me lavora in questo ambito e tende a fermare l’abitudine a trattare con un paziente e a tornare a parlare prima di tutto con una persona” – ha dichiarato Marco, operatore sociosanitario di Bologna.

“Ringrazio Korian per aver fatto un uso intelligente della tecnologia, che così, anziché alienare, umanizza e sensibilizza”- ha aggiunto Francesco, di Parma.

Il concetto di positive care 

L’approccio di Korian prende il nome di Positive Care ed è stato sviluppato dai team di lavoro oltre 15 anni faPer l’Alzheimer e le demenze, il Gruppo dispone in Italia di 17 centri specializzati dotati di un nucleo protetto e di due Centri Diurni Integrati appositamente dedicati. In tutte queste strutture vengono offerte ai malati le condizioni necessarie di tutela e gli stimoli riabilitativi adeguati alle loro capacità cognitive e funzionali.

Uno dei punti cardine della Positive Care è sviluppare progetti di terapia non farmacologica. Il metodo si ispira al lavoro della neuropsichiatra ed educatrice Maria Montessori e fa suo il concetto montessoriano di “aiutami a farlo da solo”. Essere indipendente in questo approccio è in primo luogo una questione di essere in grado di scegliere autonomamente.

Il progetto prevede anche il coinvolgimento dei familiari e dei caregiver, che divengono centrali per la cura del loro caro, al fine di stimolare una partecipazione attiva che concretizzi il concetto di “umanizzazione delle cure”. Il Positive Care si avvale anche di innovative soluzioni architettoniche e di design appositamente studiate per migliorare le condizioni di vita quotidiana dei pazienti.

Altraetà si è già occupata del progetto. Leggi gli articoli: Fermata Alzheimer, l’esperienza innovativa di Korian che sensibilizza sulle demenze e Fermata Alzheimer: tappa genovese per il tour di Korian che sensibilizza sulle demenze.

STOP Aggessioni nella Sanità, FP CGIL pubblica il vademecum

La violenza nei luoghi di lavoro è ormai riconosciuta sin dal 2002 come un importante problema di salute pubblica nel mondo (World Health Organization, 2002).

Il National Institute of Occupational Safety and Health (NIOSH) definisce la violenza nel posto di lavoro come “ogni aggressione fisica, comportamento minaccioso o abuso verbale che si verifica nel posto di lavoro”. Gli atti di violenza consistono nella maggior parte dei casi in eventi con esito non mortale, ossia aggressione o tentativo di aggressione, fisica o verbale, quale quella realizzata con uso di un linguaggio offensivo.

Ogni anno in Italia si contano 1200 atti di aggressione ai danni dei lavoratori della sanità, che è come dire che il 30% dei 4mila casi totali di violenza registrati nei luoghi di lavoro riguarda medici infermieri ostetriche, farmacisti… insomma coloro che curano o si prendono cura dei cittadini. E nel 70% dei casi le vittime delle aggressioni sono donne. La classifica dei luoghi maggiormente colpiti dalla violenza nel 2017: al primo posto troviamo i Pronto soccorso con 456 aggressioni, seguono i reparti di degenza con 400, gli ambulatori con 320, gli Spdc con 72 atti di violenza, le terapie intensive con 62, le aggressioni al 118 sono state 41, 37 invece quelle nell’ambito dell’assistenza domiciliare, 20 nelle case di riposo e, infine, 11 nei penitenziari.

Passando alla tipologia di violenza: il 60% sono minacce, il 20% percosse, 2 il 10% violenza a mano armata e il restante 10% vandalismo. Ma chi commette violenza? Il 49% sono i pazienti, il 30% i familiari, l’11% i parenti e un 8% sono gli utenti in generale.

Le fasce orarie più a rischio sono quelle della sera e della notte e, sondando i medici, la percezione di violenza è aumentata secondo il 72% ed è in forte aumento per l’8%.

Di concreto c’è il danno economico: nel 2017 sono state 3.783 le giornate di lavoro perse, in netto aumento rispetto agli anni precedenti con 1.522 giorni di prognosi nel 2014, 2.397 nel 2015 e 3.140 nel 2016. Tradotto in soldi, nel 2017 i danni economici ammontano a 30 milioni a carico del Sistema sanitario nazionale, contro i 12 milioni del 2014.

Gli episodi di violenza nei confronti del personale sono considerati eventi sentinella perché segnalano la presenza che nell’ambiente di lavoro vi siano situazioni di rischio e vulnerabilità che necessitano l’adozione di misure di prevenzione e protezioni dei lavoratori.

Qualunque operatore sanitario può essere vittima di atti di violenza, i medici gli Infermieri e gli OSS sono quelli a più alto rischio perché sono a contatto diretto con il paziente e devono gestire una condizione in cui la componente emotiva è molto vulnerabile sia per il paziente che per i parenti, molto di più se sotto effetto di alcol e droga.

Cosa DEVE fare il lavoratore in caso di probabile aggressione? Ecco il vademecum pubblicato da FP CGIL.

Concorso OSS 30 posti – Bologna

Scadenza: 28 Novembre 2019 ore 12:00

BANDO DI SELEZIONE PUBBLICA, PER SOLI ESAMI, PER LA COPERTURA DI N. 30 POSTI A TEMPO PIENO ED INDETERMINATO DI OPERATORE SOCIO SANITARIO, CAT. B, POSIZIONE ECONOMICA B3

In esecuzione della propria determinazione n. 393 del 22.10.2019 INDICE una procedura di selezione pubblica, per soli esami, per la copertura di n. 30 posti, a tempo pieno ed indeterminato, di Operatore Socio Sanitario, categoria B, posizione economica B3. Il presente concorso viene bandito dopo aver esperito le procedure di cui all’ art. 30 e 34 bis del D.Lgs. n. 165/2001. A titolo meramente esemplificativo e non esaustivo, l’Operatore Socio Sanitario è chiamato a svolgere – in stretta collaborazione ed in equipe con tutte le professionalità che operano all’interno della struttura e della azienda, e nel rispetto delle procedure e protocolli in uso – le seguenti attività: – fornire aiuto e supporto agli ospiti in tutte le fasi e le attività della vita quotidiana (alzata, messa a letto, espletamento delle funzioni fisiologiche, igiene personale, vestizione, assunzione dei pasti, deambulazione e spostamenti) nel rispetto delle indicazioni previste dal Piano di Assistenza Individuale, in relazione ai bisogni complessi dell’ospite al fine di rispondere alle esigenze individualizzate di cura; – occuparsi del governo dell’ambiente di vita dell’ospite, avendo cura della pulizia della camera e del cambio della biancheria da letto e da bagno; – collaborare nelle attività di animazione e socializzazione dei singoli ospiti e/o gruppi di essi; – collaborare alle attività finalizzate al mantenimento delle facoltà psico–fisiche residue nonché alle attività di rieducazione, riabilitazione e recupero funzionale; – contribuire, per gli aspetti di propria competenza ed in collaborazione con l’equipe, alla definizione del Piano di Assistenza Individuale; – formulare al Responsabile delle Attività Assistenziali proposte in ordine alle modifiche organizzative e di gestione dell’intervento socio-assistenziale, al fine di migliorare le qualità e l’efficienza delle prestazioni rese all’ospite; – formulare al Responsabile delle Attività Assistenziali proposte in ordine all’acquisto di strumenti, ausili e materiali utili per una migliore qualità delle prestazioni rese all’ospite; – concorrere alla verifica della qualità del servizio erogato, attraverso la raccolta di dati in ordine al monitoraggio degli indicatori assistenziali previsti, avvalendosi degli strumenti informativi in uso presso l’azienda; – relazionarsi, per gli aspetti di propria competenza, con gli ospiti, i familiari e le figure di riferimento, i colleghi e le altre figure professionali presenti in azienda nonché con i servizi della rete socio-sanitaria al fine di garantire la continuità assistenziale.

BANDO COMPLETO

Concorso OSS 35 posti – Spoleto

Scadenza 

Con delibera del Commissario Straordinario n. 427 del 26/10/2019 è indetto Concorso Pubblico per titoli ed esami per la copertura a tempo indeterminato di n. 35 posti di Operatore Socio Sanitario cat. B livello economico BS, di cui n. 10 posti riservati ai volontari delle Forze Armate congedati senza demerito e 10 posti riservati a personale interno dipendente dell’A.U.S.L. Umbria 2.

Delibera concorso 35 posti Oss AUSL Umbria 2

Il presente Concorso Pubblico prevede le seguenti riserve:

  • Riserva Militare: n. 10 posti riservati a favore dei volontari delle Forze Armate, congedati senza demerito, ai sensi dell’art. 1014 e dell’art. 678 comma 9 del D.Lgs. n. 66 del 15.03.2010 e s.m.i.
  • Riserva personale interno: n. 10 posti riservati al personale interno dipendente dell’A.U.S.L. Umbria 2, ai sensi dell’art. 52 comma 1-bis del D.lgs. n. 165/2001 e s.m.i, come introdotto dall’art. 62 del D.lgs. n. 150/2009.

Del concorso in oggetto, al momento, è stata pubblicata solamente la delibera aziendale.

Non è ancora possibile presentare domanda di partecipazione al concorso.

Per farlo, si attende pubblicazione del bando in Gazzetta Ufficiale.

Concorso OSS 12 posti – Alba

Scadenza: 

In esecuzione della determinazione n. 903 del 21/08/2019 è indetto concorso pubblico per titoli ed esami, in conformità alla vigente normativa concorsuale, per la copertura a tempo indeterminato di 12 posti di Operatore Socio Sanitario cat. BS presso asl CN2.

Concorso pubblico Oss, 12 posti a Cuneo

Requisiti specifici di ammissione:

  • A) attestato di qualifica di Operatore Socio Sanitario, conseguito ai sensi dell’art. 12 del provvedimento 22/2/2011 della Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 19/4/2011 – Serie Generale;
  • B) diploma di istruzione secondaria di primo grado (licenza media), ovvero provvedimento di equipollenza del titolo conseguito all’estero e rilasciato dagli organi competenti.

Ai sensi dell’art. 3, comma 4, del D.P.R. 220/2001, al fine di garantire una gestione rapida del concorso, in caso di ricezione di un numero di domane elevato, ci si riserva la facoltà di effettuare una preselezione, predisposta anche con l’ausilio di aziende specializzate in selezione del personale.