Essere Oss significa lavorare soprattutto con umanità

“Quello che mi rimane sono gli sguardi, i ringraziamenti di parenti e pazienti, le rassicurazioni che dono loro ogni giorno tenendogli la mano e la tranquillità che riesco a infondere loro è la più grande soddisfazione personale e professionale.” In una lettera di ringraziamento è racchiusa l’essenza dell’essere operatori socio sanitari: “lavorare soprattutto con umanità, perché dietro la nostra divisa ci siamo noi: persone con il nostro vissuto.”

Cosa significa essere Oss

Essere Oss significa lavorare con professionalità, dedizione ma soprattutto umanità. Alzarsi ogni giorno con la stessa convinzione e motivazione del primo giorno di lavoro, avendo cura della propria salute psico-fisica.

Sensibilità, responsabilità ci accompagnano ogni giorno, mi accorgo sempre di piccole sfumature del carattere delle persone. Discrezione, dignità ed esperienza tutto ciò di cui abbiamo bisogno.

Ma dietro la nostra divisa ci siamo noi: persone con il nostro vissuto, la nostra sensibilità che ci aiuta sempre ad affrontare tutto nel migliore dei modi, empatia quello che ci richiede ogni giorno il nostro mestiere.

Saper fare, saper essere ma soprattutto saper ascoltare il segreto per compiere il nostro operato al meglio accompagnato da correttezza, ma soprattutto trasparenza. Quello che mi rimane sono gli sguardi, i ringraziamenti di parenti e pazienti, le rassicurazioni che dono loro ogni giorno tenendogli la mano e la tranquillità che riesco a infondere loro è la più grande soddisfazione personale e professionale.

E quando un turno risulta pesante?

C’è sempre qualcuno che ci aiuta ad affrontarlo ed a farci tornare il sorriso: un collega fidato, un amico o una persona cara. Così si torna a lavoro più forti e motivati di prima, cercando di infondere sicurezza.

“Un piccolo grande grazie” alle persone che mi hanno insegnato tanto; ai miei pazienti, ai miei colleghi ma soprattutto al mio Direttore.

L’EMPATIA ED IL RIMANDO EMPATICO NELLA RELAZIONE OSS PAZIENTE ANZIANO E BAMBINO MALATO _BOURNOUTL’EMPATIA ED IL RIMANDO EMPATICO NELLA RELAZIONE OSS – PAZIENTE ANZIANO E BAMBINO MALATO _BOURNOUT

L’empatia e’ l’atto attraverso cui ci rendiamo cui ci rendiamo conto che un altro un’altra e’ soggetto di esperienza come lo siamo noi,vive di sentimenti ,emozioni ,compie atti volitivi e cognitivi. Capire quello che sente, vuole e pensa l’altro ,e’ elemento di essenziale importanza nella convivenza  umana , in tutti i suoi aspetti,sociali,politici,morali.Di empatia e rimando empatico si parla in tutti i modi veramente i piu disparati.

La capacità di entrare in sintonia con i sentimenti piu’ intimi dell’altro,dalla gioia,al dolore,alla vergogna è la vera forza di un essere EMPATICO.

L’empatia e’una parola predestinata,sprigiona fascino ed al contempo pero’ puo’ suscutare imbarazzo.Risale alla radice greca pathien (patire soffrire) dalla quale derivano il termine italiano o quello inglese EMPATHY che rimanda al verbo tedesco fuhlen sentire .Ebbene sentire l’altro e’ questo che un bravo/a operatore socio sanitario dovrebbe fare quando si accosta al paziente.Ormai nei testi di formazione professionale per operatori socio sanitari ,sono dedicati capitoli,all’empatia al rimando empatico,ed al distacco emozionale,l’essere operatore socio sanitario,prevede una sorta di fusione tra le competenze tecniche e quelle empatiche.L’ascolto,la postura,lo sguardo,il tatto, il tocco,il sorriso ,sono elementi indispensabili per entrare in empatia con il paziente, sia se ci si trova a svolgere la propria attività in privato,o in una struttura ospedaliera.Soprattutto questo avviene quando l’oss è impegnato nel dedicarsi all’anziano, i doloreentrare dentro al suo mondo con senso di partecipazione concreto,ascoltare il ritmo le pause e anche il silenzio che è risonante, il rumore del respiro ,i borbottii del corpo serve ad entrare in empatia, e l’assistito si sente ,amato,protetto,accompagnato,farlo sentire parte integrante della relazione,è veramente importante per l’assistito.Diverso e piu’ ampio è l’accostamento al paziente bambino,li’ l’operatore entra in un mondo dove deve con garbo e gentilezza vivere un contesto familiare.In questo caso,l’operatore entra dentro il mondo del bambino stesso , ma l’entrare in empatia con l’intera famiglia.Con i sentimenti di rabbia di impotenza di dolore genitoriale ed oltre.Entrare in empatia ed avere queste caratterischiche èun esperienzio sanitario a incredibilmente forte .,che implica un umanizzazione del servizio socio sanitario importante ed ineludibile,essendo l’operatore socio sanitario chiamato a svolgere assistenza diretta alla persona e miglioramento delle condizionidi vita dell’assistito,del bambino e di tutto cio’ che lo circonda.

ecco perchè l’operatore socio sanitario oltre a focalizzarsi sui sintomi fisici,da anni ormai è preso in considerazione soprattutto per la parte empatica relazionale per essere di effettivo aiuto nel migliorare ed elaborare le emozioni del paziente correlate strettamente alla salute.

L’operatore vive emozioni, sentimenti relativi al contesto nel quale opera.Vivono molto spesso,l’ansia del contatto quotidiano con il paziente con la sofferenza di non riuscire a “guarirli”o aiutarli, e a volte questo senso di impotenza  porta loro a vivere dei contraddittori ed a entrare in burnout.

L’oss,come i medici gli infermieri ,gli psicologi,gli avvocati ,gli assistenti sociali ,gli io del fuocnsegnanti,i preti in missione ,i vigili del fuoco i polizziotti i carabinieri,operatori per l’infanzia sono categorie soggette al burnout, che lettealmente significa “BRUCIATO” prorio perchè esistono in questa professione elementi e fenomeni di affaticamento mentale e fisico ,delusioine,logoramento,tutti elementi che sfociano in improduttività,prostrazione e delusione e soprattutto disinteresse per la propria attività professionale tanto è il carico emotivo nella quotidianeità

Non basterebbero fogli per parlare del burnout, che si associa ormai allo stress da lavoro correlato ,il mio intento in queste poche righe è di mettere l’accento su questa professione nobile, ingentilita dalla capacità di entrare empaticamente nell’altro che fa’ dell’operatore socio sanitario una figura di assistenza e di supporto professionale di coscienzae responsabilitàdel progetto assistenziale rivolto alle persone.

 

Claudia Battaglia

counsellor relazionale