Sono un OSS, non semplicemente OSS, ma un operatore socio sanitario.
La figura dell’OSS nasce nel 2001 con l’accordo Stato-Regioni, Province autonome Trento e Bolzano. Tramite corso di formazione professionale, con personale qualificato nel settore sanitario, docente universitari; vengono formate delle persone alle quali viene rilasciato un attestato di qualifica, non un semplice attestato , ma un qualcosa che apre le porte professionalmente ed umanamente verso un mondo lavorativo che si impara a conoscere e ad amare ogni singolo giorno entrando in una realtà vera e straordinaria.
Partiamo dal fatto che prima della figura dell’OSS c’erano altre figure (alcune di esse ancora esistenti) i vecchi ausiliari, gli OTA, gli OSA, l’infermiere generico stesso è una figura ormai quasi inesistente.
La nostra figura, OSS, si è evoluta negli anni, con competenze più responsabili e mirate al sostegno di quelle figure sanitarie ed universitarie; infermieri, medici, ostetriche e così via.
Si parla di evoluzione della figura, ma su alcuni contesti la parola evoluzione è sconosciuta o si finge di non conoscerla, soprattutto al SUD.
NOI OSS, QUESTI SCONOSCIUTI.
Chi sono? Chi siamo? Che ruolo rivestiamo?
Siamo come formiche silenziose, diventate disponibili per il benessere Psico-Fisico del persone assistite. Capace di: perseguire un obiettivo da raggiungere insieme all’equipe di appartenenza, di applicare le varie procedure apprese su indicazione dell’infermiere, di valutare se il lavoro svolto è stato o meno efficace ed in caso migliorarci.
Quello che più piace e gratifica l’essere OSS è il rapporto che si instaura col paziente, si entra e si esce dalla sua vita in punta di piedi, lo si accompagna e lo si aiuta a seconda delle sue esigenze finchè è necessario.
Il rapporto che si instaura col paziente può diventare importante poiché potrebbe permetterti di conoscere piccole variazioni nel suo stato di salute, che successivamente ti permette di comunicarlo all’infermiere.
Ciò che è importante in questo lavoro e la collaborazione tra le figure sanitarie e figure di supporto, ognuno riveste il suo ruolo con le proprie competenze e nel rispetto reciproco. Tra le competenze dell’OSS bisogna soddisfare i bisogni del paziente che per svariati motivi si ritrova a dover affrontare ricoveri, malattie, degenze a volte abbastanza lunghe. Il relazionarsi a fronte di queste problematiche è di grande importanza a fronte di tutte quelle necessità, dubbi e paure che il più delle volte non si riesce a gestire. Spesso si sente: che resposabilità ha l’OSS? Riveste una grande responsabilità, quella di collaborare, cooperare e operare con figure professionali.
Abbiamo parlato di evoluzione, quell’evoluzione che non ha lo stesso significato per tutto il Territorio, cosicché tanti sono costretti a partire, allontanarsi dalla propria terra, dove la figura è poco conosciuta o mal conosciuta. Mentre in altre zone del Territorio questa figura è entrata a pieno ritmo e regime, dove ogni esperienza rende unica la vita lavorativa fatta di grandi sacrifici. Lasciare la propria casa, la propria famiglia, i propri figli e vivere in situazioni non sempre facili di accoglienza o adattamento sia nelle città di adozione sia nell’ambiente di lavorativo, a volte ostile nei confronti di chi arriva considerandoci come degli intrusi, degli estranei pronti a togliere il posto a qualcuno. Ambienti ostili, ma che col tempo sono diventati ambienti famigliari nei quali siamo riusciti a farci amare ed apprezzare, ma con la speranza di tornare a casa, con la speranza che anche il SUD ci accolga, riconosca e rispetti a pieno la nostra figura. Caro SUD siamo OSS, cara Sanità del SUD siamo utili anche tra le corsie dei vostri ospedali, vogliamo che conosciate al meglio la nostra collaborazione. Il pazienta ha bisogno di NOI, il sistema ha bisogno di NOI.
Imperia Di Bella