Intanto i Nas controllano le autocertificazioni.
«Proroga rischiava di generare confusione sul piano normativo», si legge nel testo della maggioranza. M5S: «Tratteremo materia con ddl ad hoc». Opposizioni all’attacco, il segretario PD Martina: «Battuto oscurantismo»
La questione vaccini è sempre più confusa. E se ne è resa conto anche la maggioranza, che ha preparato un emendamento per confermare l’obbligo delle vaccinazioni per frequentare asili e materne e abrogare l’articolo 6 del Decreto Milleproroghe, approvato al Senato, che fa slittare al 2019-2020 l’obbligo di certificazione vaccinale.
La proroga di un anno dell’obbligo «rischia di generare una certa confusione sul piano normativo, anche in considerazione del fatto che essa entrerebbe in vigore ad anno scolastico già iniziato», scrive in un parere la commissione Affari sociali della Camera. Nel testo proposto dalla maggioranza M5S-Lega si evidenzia che «sarebbe sicuramente preferibile rimodulare le disposizioni in materia di prevenzione vaccinale intervenendo con una disciplina organica, attraverso un Progetto di legge di iniziativa parlamentare da esaminare in modo approfondito e compiuto presso entrambi i rami del Parlamento anziché con una disposizione di proroga inserita nel testo di un Decreto legge dal contenuto molto articolato». I relatori delle Commissioni Bilancio e Affari costituzionali, Giuseppe Buompane e Vittoria Baldino, che stanno esaminando il provvedimento, potrebbero dare parere positivo.
Un’iniziativa che giunge proprio all’indomani dell’audizione alla Camera di rappresentanti del mondo scientifico, medico e dei presidi che, compatti, si sono schierati contro il rinvio dell’obbligo vaccinale.
Intanto, i carabinieri dei Nas stanno controllando, nelle scuole di tutta Italia, la veridicità delle documentazione presentata dalle famiglie in asili nido e scuole materne. Controlli che, nei prossimi giorni, proseguiranno a campione in altri istituti scolastici selezionati.
Le reazioni
Esprime soddisfazione il coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, Antonio Saitta (Assessore Regione Piemonte): «Sul tema dei vaccini finalmente stanno prevalendo un atteggiamento di razionalità, le ragioni della scienza e l’esigenza della massima tutela possibile della salute dei bambini», dice. Positiva anche la reazione del presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli: «È una buona notizia che denota sensibilità da parte del Parlamento rispetto alle ragioni da noi esposte in audizione davanti alle commissioni della Camera: avevamo rappresentato come Associazione presidi che l’ammissione negli asili e nelle scuole dell’infanzia dei bambini non vaccinati avrebbe comportato un rischio per la salute di quelli immunodepressi. È una grande vittoria di civiltà». «Mi ha fatto molto piacere che, dopo averci ascoltato in audizione, abbiano preso questa decisione. La politica ha chiesto a scienziati esperti e a professionisti stimati un parere sull’obbligatorietà dei vaccini e sono contento che sia arrivata a questa decisione» ha commentato Alberto Villani, presidente della Società italiana di pediatria (Sip).
Intanto infuria la polemica politica. Esulta il Partito democratico, da sempre fautore dell’obbligo vaccinale. «Dietrofront di Lega e Cinque Stelle sui vaccini, battuta la loro visione oscurantista. Resta l’obbligo. Grazie alle tantissime famiglie che si sono battute come noi per il diritto alla salute dei bambini e per la scienza», scrive su twitter il segretario dem, Maurizio Martina. Anche nel Movimento Cinque Stelle c’è chi saluta positivamente la scelta, come la biologa Elena Fattori: «Sono molto soddisfatta che questa maggioranza abbia ritrovato saggezza sui vaccini. Riguardo al nuovo disegno di legge mi auguro un dibattito sereno, aperto e trasversale che abbia come obiettivo la salute pubblica senza contrapposizione ideologica né concessioni a derive pseudoscientifiche». Anche Forza Italia esulta: «Sui vaccini un sussulto di ragione grazie alla battaglia di Forza Italia in Parlamento. D’altronde è o non è il governo del cambiamento?» scrive su Twitter Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato.
Fonte: Sanità Informazione